Più attentamente si guarda, meno si
vede...
Questa è la frase che viene più
spesso ripetuta durante 115 scorrevolissimi minuti dell'opera, e
probabilmente è l'essenza stessa del film.
Il film tratta delle vicende di 4
personaggi, molto eterogenei, ma accomunati dall'essere uomini di
“magia”, riuniti da una oscura figura che ha preparato per loro
un copione con tanto di trucchi di scena, che non solo li porterà al
successo, ma li farà compiere incredibili rapine.
Ognuno dei 4 “maghi” rappresenta i
vari aspetti della “magia da intrattenimento” sia dal punto di
vista artistico (illusionismo, telecinesi, prestigio, ipnosi e
lettura mentale) che di messa in scena (c'è chi si esibisce in
grandi spettacoli, e chi usa la sua arte per derubare i turisti).

E come ogni buona storia del nostro ladro gentil uomo, abbiamo anche una versione dell'ispettore Zenigata (un sempre in parte Mark Ruffalo alle prese con alcuni clichè tipici dei film sui ladri), che per quanto possa essere fondamentalmente lontano dalla figura canonica dell'antagonista del fortunato anime, ne prende quasi totalmente gli atteggiamenti.

Questo calderone di buoni propositi e
mediamente interessanti personaggi deve fronteggiare la tematica
sempre rischiosa di raccontare delle vicende ai limiti
dell'irreale, come di fatto sono i “giochi di magia”, che spesso
fanno a pugni con la fisica, e alcuni comportamenti poco sensati per
degli ipotetici agenti della FBI.
Stiamo comunque parlando di un film di
intrattenimento e non di un'opera maestra del cinema moderno, e
nessuno dei produttori ha provato a venderci qualcosa di
diverso...quindi seguite il mio consiglio: più attentamente si
guarda e meno ci si diverte.
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